Mac Studio e Studio Display ufficiali: il Mac mini cresce ed è potentissimo
Mac Studio e Studio Display sono ufficiali: Apple ha annunciato entrambi nel corso dell’evento Peek Performance. L’ultimo è il complemento ideale del primo, un cubo ricavato da una singola estrusione di alluminio che ricorda da vicino il Mac mini. Solo nelle linee però, dal momento che le performance di altissimo profilo presuppongono un volume inevitabilmente maggiore (circa 20 cm per lato, circa 10 cm in altezza, 2,7 kg per M1 Max, 3,6 kg M1 Ultra).
Il Mac Studio arriva sul mercato con due possibili scelte sul chip: l’esistente Apple Silicon M1 Max oppure il nuovissimo M1 Ultra ufficializzato pochi minuti prima. Due prodotti potentissimi che, ha detto Apple, daranno a Mac Studio la potenza necessaria per mettersi al servizio di coloro a cui le performance di iMac e Mac mini non sono sufficienti. Il tutto in un prodotto dal form factor compatto, realizzato con l’attenzione a materiali, finiture e dettagli tipica di Apple affinché Studio non sia solamente un prodotto potente, ma anche come da tradizione un oggetto da esporre su una scrivania e non da nascondere alla vista.
Apple ha calcato la mano sulla gestione dei flussi d’aria che dovranno consentire a Mac Studio di mantenere la necessaria freddezza anche sotto sforzo. Sarà anche più ingombrante di un Mac mini, ma l’incremento dimensionale sembra decisamente inferiore rispetto a quello delle performance. Per cui i progettisti hanno studiato accuratamente i flussi: l’aria viene attratta dalla base di Mac Studio, condotta fino al chip ed espulsa dall’importante griglia sul retro. Apple ha precisato che sono 2.000 i forellini attraverso i quali l’aria calda abbandona il Mac, il tutto con la promessa di non tediare l’utente con spiacevoli colonne sonore di ventole in movimento (“senza fare più rumore di un sussurro”).
INDICE:
- MAC STUDIO
- STUDIO DISPLAY
- DISPONIBILITÀ E PREZZI
Del resto, come detto, la potenza non manca di certo. M1 Max lo si conosce già: CPU a 10 core, fino a 32 core per la GPU e 64 GB di memoria unificata e 400 GBps di banda di memoria. M1 Ultra è un inedito, ma come vi spieghiamo nell’articolo dedicato è, di fatto, l’unione in parallelo di due M1 Max: basta moltiplicare per due i numeri precedenti e si ottengono gli highlights di M1 Max. Tanti numeri, freddi, che tuttavia a qualcuno potrebbero non dire molto.
Nessun problema, perché Apple come suo solito ha diffuso delle percentuali sbalorditive: un Mac Studio con M1 Max ha una CPU del 50% più rapido di un Mac Pro con Xeon a 16 core, mentre con il nuovo M1 Ultra arriva ad essere il 60% più veloce di un Mac Pro con Xeon a 28 core. E ancora, sempre secondo le rilevazioni di Apple, con M1 Ultra la CPU arriva ad essere 3,8 volte più rapida di iMac con Core-i9 a 10 core e il 90% più prestante di un Mac Pro con Xeon a 16 core.
Con il doppio dei motori nel media engine – dice orgogliosa Apple – M1 Ultra supporta fino a 18 stream di video ProRes 422 a 8K: nessun altro personal computer ci riesce.
La connettività non sembra essere un problema per Mac Studio. Sul retro ci sono:
- 4x Thunderbolt 4 (fino a 40 Gbps)
- 1x 10 Gb Ethernet
- 2x USB-A (fino a 5 Gbps)
- 1x HDMI
- 1x jack audio da 3,5mm
Sul lato anteriore invece:
- 2x USB-C (fino a 10 Gbps) – M1 Max
- 2x Thunderbolt 4 (fino a 40 Gbps) – M1 Ultra
- 1x slot SDXC card
Mac Studio con M1 Max arriva con:
- GPU a 24 core (fino a 32 core)
- 32 GB di memoria unificata (fino a 64 GB possibile in fase di configurazione)
- 512 GB di spazio di archiviazione (fino a 8 TB)
Mac Studio con M1 Ultra arriva con:
- GPU a 48 core (fino a 64 core)
- 64 GB di memoria unificata (fino a 128 GB possibile in fase di configurazione)
- 1 TB di spazio di archiviazione (fino a 8 TB)
Come per gli altri prodotti ufficializzati questa sera al Peek Performance, Apple ha posto l’accento sul rispetto dell’ambiente. Anche Mac Studio deve fare e fa, secondo la Mela, la sua parte all’interno della gamma Apple: stime di laboratorio parlano di 1.000 kWh di energia in meno all’anno rispetto a un PC desktop di fascia alta (370 watt la potenza massima continua dichiarata); inoltre i magneti utilizzano il 100% di terre rare riciclate e anche il 100% di stagno riciclato per le saldature della scheda logica, oltre a plastica e alluminio riciclati in vari componenti.
Apple ha presentato Studio Display come il complemento ideale per Mac Studio, e potrebbe saltare alla mente il costosissimo Pro Display XDR del 2019. Nulla di paragonabile, fatta eccezione per il vetro in nanotexture (in caso lo sceglieste, ricordate di aggiungere al carrello il panno per la pulizia da 25 euro!): Studio Display non è solamente un monitor, ma uno strumento completo di videocamera da 12 MP con ultra grandangolo e inquadratura automatica, con ben tre microfoni e sei altoparlanti con audio spaziale integrati.
Vetro antiriflesso o nanotexture a parte, non c’è molto da scegliere sul piano tecnico. Studio Display è declinato nell’unica diagonale da 27 pollici, ha risoluzione 5K (5.120 x 2.880 pixel, 218 ppi), 600 nits di luminosità massima (che per un prodotto destinato a un’ambiente chiuso è affatto poco), tecnologia True Tone e supporto alla gamma cromatica DCI-P3. Sulla superficie posteriore ci sono una Thunderbolt 3 (con ricarica a 96 watt) e 3 porte USB-C (fino a 10 Gbps).
Arriva con un sostegno regolabile in inclinazione (tra -5 e 25 gradi) o con adattatore VESA 100 x 100 mm a parità di prezzo, oppure con sostegno regolabile anche in altezza (per circa 500 euro in più). Peso massimo di 7,7 kg, a seconda della configurazione.
Mac Studio e Studio Display possono essere già preordinati sul portale di Apple, mentre la disponibilità effettiva di entrambi è fissata per il 18 marzo. I prezzi di listino per l’Italia:
Mac Studio
- con M1 Max – 2.349 euro
- con M1 Ultra – 4.649 euro
Apple Studio Display
- con vetro antiriflesso standard – da 1.799 euro
- con vetro in nanotexture – da 2.049 euro